3 Luglio 2024

Verso riapertura rottamazione quater.

di Ezio Stellato

Riscossione, partono i pignoramenti tra privati. L’Agenzia guidata da Ernesto Maria Ruffini ha dato il via ad una procedura finora rimasta solo sulla carta, volta allo screening dei conti correnti dei creditori del contribuente per richiedere il pagamento di eventuali fatture pendenti da destinare all’esaurimento del conto del debito. La procedura del pignoramento presso terzi finora è stata applicata agli emolumenti dei dipendenti e presso gli istituti bancari. Da qualche settimana stanno arrivando pignoramenti ad esempio sui compensi dei professionisti.

La novità della Norma

Un nuovo orizzonte si è aperto nel panorama del pignoramento crediti presso terzi ex. art 72 d.p.r 602/73, alla base dell’osmosi sempre più sinergica tra i cugini di AdE e AdeR , che lavorano congiuntamente sullo scambio di informazioni circa i crediti dei contribuenti tra privati. Una disposizione, quella del 1973, rimasta finora inattuata. Dopo la fusione di agenzia delle entrate con l’ex Equitalia, nel 2016-2017, il rafforzamento delle banche dati e l’introduzione della fatturazione elettronica, l’incrocio delle informazioni è stato agevolato per poter arrivare anche ai creditori dei contribuenti che vantano pagamenti da privati finora rimasti off limit dalla azione esecutrice.

Come funziona la Procedura

Ad oggi, l’Agenzia delle Entrate su interrogazione dell’Agenzia delle entrate riscossione, analizza i fatturati di un soggetto censito in anagrafe tributaria e se ravvede pagamenti abituali e/o costanti da parte di privati nei confronti del contribuente moroso, provvede a comunicare i dati anagrafici del creditore abituale, cosicché l’AdeR possa procedere alla notifica di pignoramento presso terzi.

Il primo step è quello dell’interrogazione, attraverso le banche dati, di consistenze di conti correnti presenti presso le banche, se queste ricerche non vanno a buon fine ma si verifica, grazie anche ai dati del cassetto fiscale, che il contribuente moroso emette comunque fatture a suoi clienti si passa al secondo step, il pignoramento della fattura.

La pratica è attuata presso la pubblica amministrazione ma a differenza della procedura con la pubblica amministrazione per cui il pignoramento non è rateizzabile in questo caso si può chiedere la dilazione.

Dopo le banche e gli stipendi si aggiungono alla lista delle esecuzioni anche gli emolumenti professionali tra privati.

Quindi, nel concreto, migliaia di partite iva stanno riscontrando pignoramenti prezzo terzi emessi ai propri clienti ai quali abitualmente emettono fattura, dovuti all’intercettazione ed alla segnalazione effettuata agli uffici preposti dell’Agenzia della Riscossione che hanno fatto scattare le azioni di recupero. I clienti come le Banche o i Datori di lavoro, nel caso dei dipendenti a busta paga, si stanno vedendo notificare pec di ingiunzioni di pagamento, affinché non versino nelle casse dei professionisti morosi le somme spettanti ma arricchiscano direttamente le casse dello Stato.

I soggetti più facilmente rintracciabili sono i professionisti che operano in mono mandato o che fatturano abitualmente al proprio cliente principale. Situazione tuttavia molto penalizzante in quanto in caso di attivazione del pignoramento il contribuente potrebbe vedere azzerati i propri introiti mensili.

 

 

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