L’ultimo manuale dell’ISPRA approfondisce il tema importantissimo della gestione dei fanghi di depurazione destinati all’utilizzo agronomico, anche se sfortunatamente i dati sono stati resi disponibili solo da Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
Si è partiti ovviamente dalle disposizioni normative vigenti, nazionali e regionali, esaminando i criteri adottati per i controlli e verificandone i risultati. Sono stati approfonditi anche il tema della presenza dei nitrati in aree particolarmente vulnerabili ovvero i dati dell’emergenza dovuta all’epidemia di Xylella fastidiosa, dimostrando che la verifica della possibilità dell’uso dei fanghi in agricoltura è un argomento che può interessare l’intero territorio italiano. E’ ovvio che sul tema vi è attenzione e preoccupazione, perché la mancanza di uno solo degli elementi di controllo può determinare criticità e rischi, ma è indispensabile superare i soliti allarmismi legati alla totale disin- formazione. Le questioni alla base dello studio sono state molteplici, ma le ri- sposte date dagli autori sono state sicuramente esaurienti. E’ stato possibile, prima di tutto, definire una sintesi condivisa delle metodologie più adeguate ed efficaci, per garantire un elevato grado di protezione e minimizzare il rischio di impatto. In alcuni casi, le regioni coinvolte hanno avviato autonomamente iniziative per un più efficace controllo da un punto di vista ambientale e sanitario come, ad esempio, la presenza dei contaminanti organici nei fanghi. Un altro aspetto fondamentale è stata la verifica del contenuto di metalli nel suolo allo scopo di definire livelli di fondo naturale e naturale-antropico, utili per comprendere eventuali dinamiche di arricchimento dovute all’apporto di sostanze inquinanti per mezzo dei fanghi di depurazione. Una priorità su tutte è stato disporre di uno strumento per l’archiviazione informatizzata e sistematica delle informazioni relative attraverso l’utilizzo di sistemi GIS (Sistemi Informativi Geografici). L’ARPA Lombardia ha predisposto (ormai verso la versione 3.0) un applicativo web-based chiamato ORSO (Osservatorio Rifiuti SOvraregionale) all’interno del quale vi è un modulo prototipo per la gestione del flusso delle informazioni relative allo spandimento dei fanghi in agricoltura.
E’ importante affermare che il tutto si inserisce nell’ambito del più ampio Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA) dei fanghi, rendendo tutto il sistema veramente integrato e fruibile. E’ un ottimo punto di riferimento dal quale prendere spunto per applicazioni reali anche nella nostra regione.
Per saperne di più: – www.isprambiente.gov.it/it
Angelo Morlando
Articolo ARPA Campania – Pubblicato sul Quindicinale di Informazione Ambientale Online – 30 Novembre 2015 – Anno XI N.22