Tra il 1984 e il 1991 Maradona è “apparso” tra le strade di Napoli. Lo si poteva incontrare per i rioni della città, nei negozi, nei ristoranti. Ma soprattutto, una domenica sì e una domenica no, allo Stadio.
L’arrivo di Diego Armando Maradona a Napoli è stato molto più di un fenomeno calcistico: è stato un’esperienza mistica. Un vero e proprio culto di cui la possibilità di farsi scattare una «foto con Dios» è stata un elemento fondamentale. Carlo Rainone ha raccolto oltre 120 «testimonianze» – scatti assieme a Diego, in contesti di ogni tipo – conservate per decenni nei salotti, negli uffici e nei portafogli. La testimonianza unica della fede assoluta di un popolo per il più grande calciatore di sempre. Una forma di devozione collettiva che sul piano iconografico ha ricordato la fede incondizionata verso San Gennaro. Oltre il divismo, verso la santificazione, una foto con Maradona rappresentava anche qualcosa di assolutamente raro, affascinante e leggendario come vedere un extra terrestre, il mostro di Loch Ness o l’apparizione della Madonna di Lourdes.
Mercoledì 5 luglio, alle ore 18.00, presso il Magnolia-Lounge Bar in Vico Belledonne a Chiaia 11, in quel di Napoli Carlo Rainone presenterà il libro ” La foto con Dios” insieme ad Angelo Pisani, presidente del Club Napoli Maradona e Pasquale Ambrosio, rappresentante della Confederazione dello Sport. Grazie alla moderazione di Giuseppina Barbieri, avvocato e scrittrice, Carlo Rainone dialogherà direttamente con Giuseppe Bruscolotti, storico capitano del primo Napoli di Maradona. Ci sarà anche la partecipazione speciale dello storico magazziniere del Napoli Tommaso Starace, memoria vivente del Napoli di Maradona nonché vero e proprio “talismano” della storia recente dei partenopei. Grazie alla sua straordinaria empatia verso tifosi e calciatori si è rivelato un grande protagonista della vittoria del terzo scudetto anche sul piano dell’immagine. Un momento davvero particolare per rivivere i tempi che furono per alcuni, per altri sarà un occasione per scoprire frammenti di una Napoli soltanto narrata da padri e nonni, sicuramente un grande momento di condivisione collettiva.