Mercoledì 29 luglio 2015, a Roma, presso la Scuola Superiore di Polizia si è tenuto il vertice internazionale “Countering Violent Extremism Summit“, presenziato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano e dove sono intervenuti il capo della Polizia Alessandro Pansa e Sarah Sewall, sottosegretario Usa per la sicurezza civile, la democrazia e i diritti umani.
Di seguito l’intervento del ministro Alfano, durante il quale ha indicato quale dovrebbe essere l’impegno internazionale nella lotta al terrorismo:
«Gli estremisti attuano una propagazione mediatica dell’odio e la spettacolarizzazione della brutalità, sapendo bene che queste azioni vanno a colpire l’emotività della gente, rischiando di far sentire invincibili gli attentatori e sempre più vulnerabili le vittime.
La comunità internazionale deve mobilitarsi e muoversi all’unisono per una battaglia che non è contro un particolare gruppo sociale, un’ideologia politica o una dottrina religiosa, ma contro ogni forma di estremismo in tutti i suoi aspetti.
Oltre all’azione delle forze di polizia, è necessario sviluppare strumenti di controffensiva e utilizzare tecniche di contronarrativa, per contrastare così la retorica estremista. È necessario diffondere messaggi di speranza, messaggi positivi, perché l’errore più grave che potremmo commettere è lasciare a loro il campo della retorica e della propaganda.
Dobbiamo attuare una contronarrativa sul web che faccia capire ai tanti giovani che possono essere sedotti dagli estremisti, che il mondo non è quello che viene loro raccontato.
L’obiettivo deve dunque essere quello di affiancare all’azione di prevenzione un nuovo modo di contrastare l’estremismo violento, attraverso una strategia globale da sottoporre alle Nazioni Unite.
Vincere il terrorismo è una sfida ambiziosa ma realistica».