Le Unità cinofili in Italia sono un motivo di orgoglio per la nazione in quanto ritenute tra le più specializzate al mondo.
“Cane con le stellette”, premiate le unità cinofile della polizia penitenziaria i cani hanno sfilato nell’auditorium della Regione Campania l’iniziativa promossa dalla presidente della commissione regionale anticamorra Carmela Rescigno, che ha consegnato i riconoscimenti al personale e alle unità cinofile del corpo della polizia penitenziaria.
Sono stata oggi fortemente compiaciuta di conferire le premiazioni a servitori dello Stato che hanno dimostrato il loro amore per gli amici a quattro zampe, ottenendo dagli stessi lodevoli servizi nella lotta alla criminalità.
Il cane, visto non solo come oggetto d’affezione ma come strumento di lavoro ed espansione delle capacità umane e grazie alle lodevoli capacità degli addestratori, contribuisce concretamente a prevenire e contrastare i più variegati fenomeni di criminalità.
Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il primo dirigente del Servizio Cinofilo Nazionale Linda De Maio, l’ispettore delle Attività Cinofile della Campania Antonio Pace, il presidente della Fondazione “Cultura & Innovazione” e presentatore del progetto “Scuola e Legalità” Riccardo Iuzzolino, il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Giovanni Russo.
«I cani delle forze dell’ordine sono fondamentali nel contrasto ai vari fenomeni della criminalità organizzata ma anche nella prevenzione – ha dichiarato Carmela Rescigno – Per questo premiamo con i loro addestratori gli esemplari che si sono contraddistinti in operazioni che hanno evitato lo spaccio di droga nelle carceri, secondo quelli che sono gli obiettivi della commissione anticamorra che divulga la legalità e mette in atto strategie di contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata».
«Oggi si premia il lavoro di un intero corpo – ha rimarcato Giovanni Russo – quello della polizia penitenziaria che è polizia di legalità e di qualificazione professionale. Quello dei cinofili è solo uno dei nostri reparti specializzati. L’intento, da un anno a questa parte, dell’amministrazione penitenziaria è quello di qualificare ulteriormente. Abbiamo per la prima volta licenziato, all’interno del corpo, analisti criminali: quindi la polizia penitenziaria che analizza le informazioni di cui è in possesso. E siamo la prima forza di polizia ad aver stretto un accordo con l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) per l’uso di droni in funzione di anti intrusione, di vigilanza e controllo. Siamo inoltre una forza di polizia che ha avviato per la prima volta la formazione di negoziatori per i casi di eventi critici che comportino il sequestro di persone o cose analoghe. Andiamo insomma verso una forma di cooperazione con le altre forze di polizia nell’ambito della legalità che pone la penitenziaria all’avanguardia in Europa».