di Mose’ Alise
E’ stato presentato a Roma il quarto rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare.
I lavori introdotti da Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, hanno visto la partecipazione di Gian Maria Fara, Presidente Eurispes e gli interventi di Andrea Orlando Ministro della giustizia, Maurizio Martina Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di Giovanni Legnini Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, di Rosy Bindi Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Raffaele Cantone Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. La conclusione dei lavori è stata affidata al Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
Il business delle Agromafie come si evince dal rapporto, ha ormai superato i 16 miliardi di euro nel 2015, frutto delle attività esercitate dalle organizzazioni criminali, che vanno dall’estorsione e intimidazione, alla vendita esclusiva di determinate marche e determinati prodotti del settore agroalimentare.
L’effetto sortito è la distruzione di qualsiasi tipo di concorrenza, compromettendo così la qualità e la sicurezza dei prodotti italiani e il valore del marchio Made in Italy.
Come sottolineano Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, “la capacità di attrazione dei capitali legali da parte della malavita è ben evidenziata dall’attività della Guardia di Finanza che fa notare come le mafie non limitano la loro attività solo all’accaparramento dei terreni agricoli, ma spaziano in tutto l’indotto, arrivando a operare direttamente nelle attività di trasporto e di stoccaggio della merce, nell’intermediazione commerciale e nella determinazione dei prezzi”.
Le attività illecite riportate sono duramente contrastate dai numerosissimi controlli effettuati dalle forze dell`ordine che, come sottolinea il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo “vanno dai campi agli scaffali”, indice della completezza di queste azioni repressive che rendono l’Italia tra i Paesi leader nei controlli di qualità e sicurezza alimentare.
Tutto ciò è possibile grazie alle attività di controllo quotidiane da parte del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas), dai Nuclei Antifrodi Carabinieri (NAC) del Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari, dal Corpo Forestale, dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari e da tutti i sanitari impegnati, in primis i Medici veterinari.