di Mose’ Alise
Il Consiglio dei Ministri ha varato nella giornata di ieri, il nuovo Codice attuativo della riforma degli Appalti.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, l’ha presentato come “una corposa riforma che mira a rendere il sistema dei lavori pubblici e delle concessioni finalmente all’altezza di un grande Paese europeo. Semplificazione, trasparenza, lotta alla corruzione, e qualità sono gli elementi chiave” della riforma. Sul primo punto, quello dello snellimento delle norme, il ministro sciorina i numeri: si passa dal vecchio codice “da 660 articoli e 1500 commi a 217 articoli con una scelta di grandissima semplificazione e recepimento delle direttive europee”.
Il sottosegretraio alle Infrastrutture e ai Trasporti, Simona Vicari, condividendo le parole del ministro Delrio, commenta soddisfatta:
“Con il nuovo codice degli appalti, si introducono nel processo realizzativo dell’opera pubblica, modalità più razionali e virtuose per fare efficienza. Una efficienza che implica compressione di extratempi ed extracosti, due fenomeni che hanno rappresentato, in diversi casi della storia nazionale, il bacino da cui si sono poi generati numerosi fenomeni corruttivi. In questa nuova cornice normativa, il principio di legalità diventa il benefico effetto collaterale di tutte le fasi che vanno dalla programmazione, al progetto sino agli affidamenti e ai collaudi”.