Buone notizie per il Sud. “Nel 2026 sarà possibile viaggiare sulla nuova linea ferroviaria Alta Velocità che collegherà Salerno e Reggio Calabria”.
Lo ha detto il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Enrico Giovannini, presentando a Napoli, nella sede della Regione, il “dibattito pubblico ” sul progetto.
L’ opera dispone di 36 miliardi per i prossimi 10 anni, già previsti nella Legge di Bilancio, ed è finanziata con il PNRR e con fondi nazionali.
Si tratta di ben 3 miliardi e 300 milioni di investimenti sono destinati alla regione Campania.
“L’ Alta Velocità – ha detto ancora Giovannini – sarà portata a 9 milioni di italiani, 6 dei quali residenti al Sud”.
Per il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, l’ Alta Velocità Sa-Rc “può essere la speranza di rinascita per un Sud che ha perso negli ultimi 15 anni un milione e 600 mila abitanti”.
Intervengono, in merito, Franco Cavallaro Segretario Generale della CISAL, Marco Mansueto della segreteria Nazionale e Pasquale Prece Segretario Regione Campania del SNALA CISAL il sindacato che è la voce di lavoratrici e lavoratori dell’Anas del Gruppo Ferrovie impegnati da sempre a garantire il buon funzionamento della rete stradale nazionale, i quali si ritengono soddisfatti per questa grande opportunità per il Meridione.
“Il Piano di resilienza è una grande occasione per il Sud, un paese moderno deve avere una efficace rete di trasporto ed infrastrutture strategiche dopo la grande opera della Salerno Reggio Calabria A2 targata ANAS, bene ora l’avvio dell’ Alta velocità Salerno Reggio Calabria per passare per il potenziamento dell’aeroporto di Salerno e l’opera commissariale della Statale 106 della Jonica.
Il piano commissariale, del valore complessivo d’investimento stimato in oltre 3 miliardi di euro, riguarda 12 interventi, che prevedono adeguamenti, messa in sicurezza, completamento di tratte stradali e costruzione di nuovi tratti in variante in corrispondenza di centri abitati.
Con il potenziamento dei porti di Napoli e di Giora Tauro il Sud sarà la vera porta d’ingresso dell’Europa”.