a cura di Annacarla Tredici
In ricorrenza del mese di fondazione del Pio Monte della Misericordia, NarteA mette in scena l’emozionante passato dei “Captivi”
Nel centro storico di Napoli esiste un luogo dove tutto sembra possibile, perché ogni cosa pare essere rimasta com’era: a partire dall’aprile del 1602 sorge a Napoli, per opera di sette rampolli di nobili famiglie, un’istituzione laica che esercitasse le opere di misericordia a scopo caritativo, il Sacro Monte della Misericordia (poi Pio Monte). In occasione del mese della sua fondazione, domenica 13 aprile 2014, ore 18:30 e ore 20:00, con prenotazione obbligatoria ai numeri 339.7020849 – 334.6227785, in collaborazione con il Pio Monte della Misericordia, l’Associazione Culturale NarteA porta in scena “Captivi”, una suggestiva visita guidata teatralizzata che ripercorre i quattro secoli di storia del sito, delle vicende legate ad esso e delle Opere di Misericordia Corporale disposte a favore della popolazione napoletana di “poveri onesti” e di “poveri umili”. Nei suoi quattrocento anni di storia, il sodalizio napoletano ha agito come un “centro propulsore di cultura” ed ha raccolto una ragguardevole collezione di dipinti, argenti, mobili e libri antichi, parte della quale è esposta secondo un criterio di casa-museo all’interno della Quadreria del Pio Monte. All’interno della chiesa, oltre il celebre dipinto di Caravaggio, si trova un quadro intitolato San Paolino che riscatta lo schiavo, ascritto tra le opere di Giovanni Bernardino Azzolino: al centro del dipinto appare l’imponente figura di San Paolino, che ri-scatta dalle mani di un Turco uno schiavo cristiano in catene raffigurato ai piedi del santo. La scena rappresentata nel dipinto si riferisce ad un racconto tradizionale in cui si narra una delle opere per cui il Pio Monte fu attivamente impegnato sin dai primi anni della sua costituzione: l’Opera della Redentione dei Captivi, ossia la liberazione degli schiavi cristiani dalle mani degli infedeli. Nel corso dei secoli, durante le incursioni in Italia meridionale, i napoletani furono esposti al costante pericolo di essere predati e catturati dai Turchi. All’epoca, questi corsari-predoni fondavano la loro attività economica sul commercio e il riscatto dei prigionieri, ossia captivi, che venivano poi “offerti” sulle piazze marittime africane dopo lunghi periodi di imprigionamento in condizioni disumane. Attraverso una storia architettata sulle vicende storiche partenopee, fortemente intessuta sulla profondità dei sentimenti umani, questa emozionante visita guidata teatralizzata, interpretata dagli attori professionisti Stefano Ferraro, Antonio Perna e Serena Pisa, trasporterà i visitatori in un lontano momento storico, colmo di opere…artistiche e caritatevoli.