Come migliorare la qualità di vita del lavoratore sia nell’ambito del luogo di lavoro
stesso, sia tra le mura domestiche.
Cosa è la piattaforma welfare aziendale?
È il portale dedicato alla integrazione tra attività di cura familiare e le attività
professionali pensato per i bisogni che ogni dipendente affronta nelle diverse fasi del ciclo
di vita e per le aziende che vogliono fare la differenza nella vita dei propri dipendenti.
Prima di tutto bisogna sottolineare che ogni azienda ha le sue caratteristiche e le sue
necessità.
I servizi ed i beni da fornire ai lavoratori dipendono dalle esigenze reali degli stessi. Solo
un’attenta analisi dei bisogni dei dipendenti potrà far emergere il ventaglio di servizi che poi
l’azienda potrà fornire.
Parliamo di un processo ben strutturato che richiede analisi e gestione, ricerca delle fonti
economiche adeguate e l’ottimizzazione dei servizi in erogazione. Tutto ciò pertanto deve
essere affidato a professionisti del settore che si occupino essenzialmente di questo con
personale formato e dedicato che sia presente non solo in fase di progettazione della
piattaforma ma anche nella sua gestione quotidiana. Ecco perché sono varie le piattaforme
welfare disponibili e sempre più aziende si affidano a professionisti per un lavoro ben
strutturato e analitico.
Non tutti sanno che i fringe benefit sono quei benefici al di fuori della retribuzione, che
vengono percepiti dal dipendente.
I fringe Benefit sono «benefici accessori» alla retribuzione, ovvero elementi aggiuntivi alla
busta paga che, vengono riconosciuti ai lavoratori per integrare il loro normale compenso.
I servizi legati al welfare sono di varia natura e sempre in espansione perché con il mutare
della società e delle sue esigenze si richiedono servizi diversificati.
Uno studio fatto dal Welfare Index PMI ha indicato 12 aree di welfare aziendale e la quota
in percentuale di imprese che erogano almeno un servizio:
- Sicurezza e prevenzione degli incidenti 50,2%
- Polizze assicurative 46%
- Formazione per i dipendenti 45,3%
- Conciliazione vita-lavoro, sostegno ai genitori 43,3%
- Sanità integrativa 38,6%
- Sostegno economico ai dipendenti 34,7%
- Previdenza integrativa 27,6%
- Welfare allargato alla comunità 24%
- Sostegno ai soggetti deboli e integrazione sociale 17,1%
- Servizi di assistenza 13,8%
- Cultura e tempo libero 6,8%
- Sostegno all’istruzione di figli e familiari 4,2%
Da un’indagine condotta dall’Ipsos a lavoratori di aziende private tra i 25 e i 60 anni si è
evidenziato come i benefit più erogati dalle imprese siano i buoni pasto (70%), gli strumenti
hi-tech (38%) e le polizze assicurative (36%).
Anche se i servizi che però i lavoratori desiderano di più sono:
- Con il 59% i servizi di sostegno alla famiglia (in ordine di preferenza, rimborso delle
tasse scolastiche dei figli, agevolazioni sui libri di testo e sugli asili nido, cura degli
anziani, baby-sitter e campi estivi per i figli).
- Con il 54% i servizi di benessere (in ordine di preferenza, rimborso delle spese
mediche, viaggi ricreativi, agevolazioni per visite specialistiche, buoni per centri
benessere, rimborsi per i trasporti e biglietti per attività ludiche).
- Con il 52% i servizi legati allo shopping (in ordine di preferenza, coupon per la
benzina, gift cards e regali materiali come dispositivi tecnologici e cesti di Natale).
La piattaforma per il welfare aziendale è definita come un “win – win”. In quanto è un sistema
vincente per le due parti, sia per l’azienda che per i lavoratori.
Il suo successo è dato principalmente dai benefici fiscali di cui le aziende possono usufruire
regolati dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) nei suoi articoli 51 e 100. Da un lato,
infatti, le imprese hanno un risparmio contributivo, dall’altro i dipendenti vedono eliminate
tutte le imposte a loro carico.
Ciò comporta per le aziende, nel medio e nel lungo termine, i seguenti vantaggi:
- Risparmi sul costo del personale.
- Diminuzione del tasso di turnover e di assenteismo.
- Aumento della produttività.
- Maggiore appeal sui candidati.
Per i servizi di welfare aziendale, previsti dall’art. 51 del TUIR, i benefici:
- della detassazione totale IRPEF e dell’esenzione dal pagamento dei contributi INPS,
per il lavoratore,
- della deducibilità al 100% del reddito imponibile aziendale (sempre che i servizi di
welfare siano previsti dal contratto nazionale collettivo o dal regolamento
aziendale e che siano fruibili da tutti i dipendenti oppure da categorie omogenee di
dipendenti), per il datore di lavoro, sono previsti se e solo se si rispettano le soglie di
esenzione, definite per Legge.
di Luca Canale