La Commissione Europea, il 22 aprile scorso, ha ufficializzato un pacchetto di azioni, per la revisione della normativa applicabile all’autorizzazione degli OGM.
Il pacchetto prevede due passaggi, innanzitutto una comunicazione della Commissione sulla revisione del processo decisionale in materia di organismi geneticamente modificati e poi una proposta di regolamento che consente agli Stati membri di limitare o proibire nei rispettivi territori l’uso di OGM negli alimenti o nei mangimi (Revisione del Reg 1826/2003)
Il nuovo approccio è teso a raggiungere il giusto equilibrio tra il mantenimento del sistema di autorizzazione dell’UE e la libertà di decisione degli Stati membri riguardo all’uso degli OGM nel loro territorio.
La novità consiste nel fatto che, una volta che un OGM è autorizzato per l’uso in Europa come alimento o come mangime, gli Stati membri avranno la possibilità di decidere se consentire o no che un determinato OGM venga usato nella loro catena alimentare.
Per la Commissione Europea questa proposta riflette e integra i diritti già conferiti agli Stati membri in materia di OGM destinati alla coltivazione dalla direttiva (UE) 2015/412, basata su un recente accordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio ed entrata in vigore all’inizio di questo mese.
L’UE disporrebbe pertanto di un insieme più coerente di norme per l’autorizzazione di OGM destinati alla coltivazione e alla produzione di alimenti e mangimi, il che consentirebbe di tenere conto delle preoccupazioni degli Stati membri in entrambi tali settori.
di Mosè Alise