15 Dicembre 2014

La lettera….

Al direttore de Il Foglio – L’uomo che veniva da Mosca aveva in mente e nel cuore la cosiddetta svolta di Salerno. Comunista sensibile alla ricomposizione dell’unità nazionale italiana, né pose le premesse e a cinquant’anni dalla morte, merita di essere ricordato come “un padre della Costituzione”. Sicchè, dopo un 2014 di tanta attenzione e approfondimenti dedicati a Enrico Berlinguer, l’iniziativa da parte della Camera di allestire alla Sala della Regina, dal 28 novembre al 18 dicembre, una mostra multimediale su Palmiro Togliatti avrebbe avuto le sue buone ragioni. Ma la sensazione è che si sia voluto eludere, più che far comprendere, la figura di Togliatti: fin troppo segnata da metodologie e preoccupazioni di “politically correct”, la mostra finisce con l’apparire fin troppo limitativa della vicenda di un grande italiano, i cui errori e i cui meriti politici si estendono ben al di là del dettato e dello spirito della Costituzione. Lo stesso Togliatti, del resto, non senza ironia, amava spesso ammonire il Pci a coltivare congiuntamente, con la dovuta doppiezza, costituzionalismo e leninismo, l’uno in funzione dell’altro.

Luigi Compagna

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