Il senatore di Area popolare Ncd-Udc Massimo Cassano, Sottosegretario di Stato al Lavoro e Coordinatore regionale Ap-Ncd Puglia, in merito alla fuoriuscita dal partito del collega senatore Gaetano Quagliariello, chiarisce, in una sua esaustiva dichiarazione, le reali motivazioni dell’accaduto, dando così una visione chiara e precisa delle reali motivazioni che hanno spinto il senatore Quagliariello a fare la sua scelta.
Di seguito la dichiarazione del sottosegretario Cassano rilasciata all’agenzia di stampa il Velino:
“Per Area Popolare-Ncd, le fuoruscite del senatore Gaetano Quagliariello e del sig. Domi Lanzillotta (il cui fratello Beppe e’ o e’ stato alle dipendenze del partito), costituiscono senza ombra di dubbio un motivo di forte dispiacere.
Ma, poiche’ il nuovo approccio che gli elettori chiedono ai politici, pretende che la verita’ trionfi sempre su presunti ed eventuali costruttori di complotti, occorre chiarire alcuni passaggi, che sono pure per noi tutti di Ap-Ncd, motivo di ulteriori dispiaceri.
Dispiace che il senatore Quagliariello non sia riuscito a coronare il sogno di diventare ministro; dispiace altresi’ che il sig. Lanzillotta non sia stato rieletto nel consiglio regionale pugliese.
Per il resto si continua a guardare il (presunto) dito per ignorare la luna.
Ap-Ncd resta unito, fatta eccezione per le dolorose perdite di cui sopra, peraltro rimaste pressocche’ senza alcun seguito a Roma, dove in Senato i numeri dei voti contrari alla fiducia in occasione della Legge di Stabilita’ ben delinea la consistenza di chi ha deciso di seguire altre strade e soprattutto tra coloro che in Puglia ricoprono incarichi istituzionali – ne’ al momento e’ in atto alcun inciucio con il centrosinistra, tanto a livello nazionale quanto nell’ambito della Regione Puglia.
La linea del partito sara’ invece, come da tradizione democratica, decisa collegialmente nel corso della prossima assemblea.
Ed e’ questa appunto la verita’: una nomina e un’elezione mancate per il senatore Quagliariello.
Il resto, per usare un termine di gran moda, e’ fuffa”.