Il Ministero della Salute ha pubblicato il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, dove è espresso con maggiore chiarezza il concetto della trasparenza.
La trasparenza è uno dei più efficaci mezzi di prevenzione del rischio di corruzione, che consente un controllo sociale sull’attività e sulle scelte dell’amministrazione pubblica.
Il Piano anticorruzione, incentra la sua attività sulla valutazione del rischio, dove per “rischio” si intende la probabilità di non correttezzaa nel perseguimento dell’interesse pubblico e istituzionale dell’ente, dovuto al “il verificarsi o il modificarsi di un insieme di circostanze che si frappongono o si oppongono al perseguimento dell’obiettivo istituzionale dell’ente”.
Alcune misure per neutralizzare o ridurre il rischio sono obbligatorie, previste dalla legge e pertanto devono essere necessariamente attuate, fra queste il Codice di Comportamento, applicabile ai dipendenti e collaboratori o consulenti anche esterni e la rotazione del personale.
La legge prevede che le pubbliche amministrazioni centrali facciano ruotare i dirigenti e funzionari nei settori particolarmente esposti a corruzione, in modo da ridurre il rischio che si consolidino relazioni particolari tra amministratori e utenti o destinatari dell’azione amministrativa, dando origine a trattamenti privilegiati e ad aspettativa di risposte illecite.
La misura della rotazione è applicata alla direzione degli uffici dirigenziali generali e agli incarichi di livello dirigenziale non generale, in occasione del conferimento delle funzioni di direzione degli uffici di seconda fascia individuati con decreto ministeriale di natura non regolamentare.
E’ esclusa dalla rotazione di incarico la struttura dirigenziale di primo livello (nell’attuale organizzazione ministeriale, l’incarico di segretario generale) in quanto ‘posizioni apicali’ (non corrispondenti a funzioni amministrative di esecuzione dell’indirizzo politico, che comportano l’esercizio di compiti di gestione), del cui supporto l’organo di governo si avvale per svolgere l’attività di indirizzo politico amministrativo e rispetto alle quali, in virtù di siffatte primarie funzioni, la Corte costituzionale ha ritenuto costituzionalmente legittimo il meccanismo di spoils system: la cessazione di tali incarichi dirigenziali quale effetto automatico del mutamento di governo.
Il Codice di Comportamento prevede che il dipendente si astenga dal partecipare all’adozione di decisioni o attività che possano coinvolgere “interessi propri”, o di suoi parenti entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero, di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi; lo stesso principio vale per soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, compresi enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui egli sia amministratore o gerente o dirigente.
Il pubblico dipendente che denuncia all’autorità giudiziaria o alla Corte dei conti le condotte illecite in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. Nell’ambito del procedimento disciplinare, l’identità del segnalante non può essere rivelata, senza il suo consenso.
di Mosè Alise