L’anno nuovo inizia con il ritorno di una delle figure più eclettiche del panorama musicale.
Forse il personaggio più complesso mai partorito dall’isola britannica.
David Bowie.
Definiamo David Bowie. Eh, impresa titanica! Proviamoci almeno!
A guardare la sua produzione discografica si può restare basiti, ma i problemi seri cominciano quando si preme “play” dai primi album per poi arrivare alle ultime produzioni.
Parliamo di un autore i cui cambiamenti hanno accompagnato il passaggio dei diversi generi musicali nel tempo.
Guardare oggi un uomo che quasi volteggia invece di camminare, non è come veder saltellare Ziggy Stardust, così come è stato praticamente impossibile limitare il suo ad un unico genere musicale.
Forse uno dei personaggi meno compresi, di cui ancora oggi si conosce davvero poco al di fuori della sfera puramente musicale o cinematografica.
Una carriera che inizia negli anni ’60, che ha regalato pezzi immortali utilizzati in campagne pubblicitarie o colonne sonore. Space Oddity, Rebel Rebel, Life on Mars?, Heroes, sono solo alcune tra le più conosciute.
L’apice forse Bowie lo raggiunge nell’era di Ziggy Stardust, accompagnato dagli Spiders from Mars.
Siamo negli anni ’70, e l’idea è quella di un mondo apocalittico, in cui Ziggy, strano personaggio più simile ad un fumetto, rincorre una celebrità fatta di una superba ascesa, ma soprattutto di un crepuscolo.
Un periodo talmente surreale che avrebbe dato del filo da torcere anche a Chagall!
Musica e scena teatrale che si fondono, lasciando la realtà a fare da tappezzeria.
La parabola si chiude con un crepuscolo che arriva nel Luglio del 1973, quando Ziggy annuncia l’ultimo concerto.
Gli anni successivi sono quelli degli incontri con Brian Eno, che vedono la nascita del Duca Bianco. Non più gli eccessi, ma lo stile, l’austerità, accompagnano la nuova parabola di Bowie. Sono gli anni delle collaborazioni ricercate (Queen, Rolling Stones Pet Shop Boys, solo alcune) e delle migliori apparizioni cinematografiche.
A 10 anni dall’ultima uscita, Bowie, 66 anni, in questi giorni annuncia un nuovo album di inediti, The Next Day, preceduto dal singolo Where are we now.
In questo brano sembra essere tornato il surrealismo assordante che ha accompagnato le migliori produzioni passate. Il video che accompagna questo pezzo vede un Duca Bianco dallo stile immutato osserva vecchie scene di una Berlino in bianco e nero. Sembra una sorta di riflessione rispetto alla domanda posta nel titolo, riflessione che incoraggia all’ascolto di questo nuovo album, forse il più atteso dell’appena nato 2013.