2 Agosto 2024

Crollo alle vele – gli avvocati Angelo e Sergio Pisani al fianco delle vittime: “ora assistenza immediata alle famiglie colpite”

di Mario Mansueto

Napoli, 1 agosto 2024

Nell’ambito del procedimento penale modello 44 presso la Procura della repubblica di Napoli, iscritto ancora contro ignoti, gli avvocati Angelo e Sergio Pisani si costituiranno a tutela delle parti offese e cureranno i diritti delle vittime e della famiglia Russo, anche  in sede civile ai fini risarcitori.

«Ora – avverte Angelo Pisani – non si trasformino le vittime in fantasmi, salviamo i bambini, assistendo e munendo di mezzi idonei i loro familiari, unico sostegno rimasto.  E’ giusto che il comune di Napoli si organizzi per la sicurezza e la sistemazione degli sfollati, ma la precedenza assoluta e ogni sostegno possibile, da quello economico a quello psicologico ed abitativo, necessario anche per le terapie e cure dei feriti, deve essere garantito subito ai fratelli Russo, che devono essere il sostegno delle sorelle ferite e ricoverate, nonché dei rispettivi bambini che ci si augura veder presto uscire dal Santobono».

Nell’accettare l’incarico, l’avvocato Pisani chiede dunque alle istituzioni «assistenza immediata ed azioni concrete subito per le  famiglie delle vittime di Scampia».  «Senza dubbio – rincara la dose il legale – tutti hanno diritto di essere messi in sicurezza e salvati da quell’inferno dove sono stati costretti a vivere dal Comune di Napoli, addirittura pagando il “canone di locazione”, ma prima di ogni programma e senza altre promesse  occorrono almeno 4 alloggi ed indennizzi idonei per le famiglie delle vittime e per gli stessi feriti, che ci augura possano essere dimessi  e che certo non possono vivere nella

Sala di un’Università». «Stiamo parlando delle vittime di un disastro sociale – tuona Angelo Pisani – da  contrastare in ogni modo e evitare in futuro».

Una tragedia, quella del crollo alla Vela Celeste di Scampia, «che va ben oltre le macerie di cemento e la malapolitica, figlia di una burocrazia cieca e sorda ai diritti umani, non solo qui ma in tutte le periferie della nostra citt໫.

«Non è tempo di polemiche, ma certe istanze di giustizia e richieste di assistenza e risarcimenti sono inevitabili». Pisani non richiama solo le istituzioni,  ma anche la classe politica che nelle periferie ha sempre solo fatto campagne elettorali, senza seminare mai cultura, civiltà e progresso.

«E’ anche il tempo di dire basta e cancellare le etichette mediatiche frettolose e generalizzanti – aggiunge – perché le responsabilità ed omissioni non sono certo dei cittadini, ma di chi permette e lucra su queste emergenze pensando solo alle vie del lusso e in caso di tragedie alle passerelle, che alimentano gli atavici pregiudizi su Scampia».

Ma, afferma ancora Pisani, «anche  l’opinione pubblica ha le sue responsabilità quando si gira sempre dall’altra parte e con tale superficialità diventa complice. Ora bisogna concretamente pensare all’abbattimento di tanti muri invisibili  e  di privilegi come la tenda per far ombra a politici e vip ai funerali, lasciando la gente ad arrostirsi a circa 40 gradi, ottenendo però la giusta risposta di disprezzo  contro  chi continua a dividere i figli di questa città».

«Queste sono le barriere che separano le tante Napoli destinate a sfiorarsi senza mai incontrarsi. Se si semina giustizia e cultura – ammonisce Angelo Pisani – ancora una volta Scampia può  risorgere contro il marketing del male, lo strabismo e le omissioni della politica. Ma occorre un grande impegno istituzionale e sociale insieme. Non bastano più le promesse e gli annunci  di “superare le criticità”, quando la gente è lasciata vivere in condizioni disumane e pericolose».

«Intanto – annunciano infine i due avvocati – procederemo anche con indagini difensive ad accertare tutte le responsabilità perché questo disastro non deve rimanere impunito, affinché non si ripeta di nuovo. Non vogliamo che anche queste vittime siano trattate soprattutto dal comune di Napoli come i familiari del piccolo Salvatore Giordano che, dopo 10 anni e nonostante un prima condanna penale, non sono stati ancora neanche risarciti, oltre che derisi e dimenticati dalle istituzioni colpevoli di quella tragedia».

 

NOI Consumatori – Movimento Anti-Tax

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