L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha avviato una nuova indagine sulle coltivazioni geneticamente modificate di mais in Europa.
L’indagine si inserisce nell’iter di autorizzazione di un nuovo mais OGM resistente agli insetti (GM ‘1507’ della Pioneer Hi -Bred International) e fa seguito alla pubblicazione di un rapporto sul polline di mais, effettuato da alcuni ricercatori provenienti dalla Germania, che hanno raccolto dati e monitorato per 10 anni il polline del mais.
Il documento conclude che “le valutazioni precedenti dei rischi e le conclusioni relative alla distanza percorsa dal polline, l’esposizione potenziale e gli effetti sugli altri organismi, dovrebbero essere riviste alla luce di questi risultati”.
Il mais è l’unica coltura GM che viene coltivato commercialmente nella UE. Per la maggior parte, il mais viene utilizzato per l’alimentazione del bestiame e come materia prima per l’industria dell’amido, base di molti alimenti e additivi alimentari. Il primo mais OGM autorizzato in Europa risale al 1997, il primo Paese ad utilizzarlo è stata la Spagna. In Italia, un decreto interministeriale Salute-Agricoltura-Ambiente ha vietato sul territorio italiano la coltivazione del mais gm MON810.
La Commissione Europea ha calendarizzato nel 2015 il riesame del processo decisionale per l’autorizzazione degli OGM.
Nel suo discorso di apertura di mandato, il Presidente Claude Junker ha dichiarato: “Intendo procedere al riesame delle norme procedurali relative alle diverse autorizzazioni degli OGM. Non ritengo giusto che la Commissione possa decidere allorquando la maggioranza degli Stati membri non l’ha incoraggiata in tal senso. In linea generale, rinunciamo ai dibattiti ideologici che hanno il solo scopo di alimentare le divisioni. Sostituiamoli con dibattiti virtuosi”.
di Mosè Alise