Roma 29 aprile 2024
Bonus per le assunzioni di giovani, donne e lavoratori svantaggiati, con sgravi per due anni.
E un’indennità di 100 euro a gennaio prossimo per i dipendenti con redditi fino a 28mila euro.
La premier Giorgia Meloni insieme a metà governo presenta ai sindacati le novità in arrivo sul lavoro e sul fisco, che andranno in Consiglio dei ministri alla vigilia della festa dei lavoratori. Mettendo sul tavolo un nuovo decreto Primo maggio – come già ribattezzato – dopo che l’anno scorso in quella data furono approvate le norme sull’inclusione, con l’addio al Reddito di cittadinanza, sulle causali per i contratti a termine e sul taglio del cuneo fiscale fino a 7 punti.
Ora le nuove misure sono contenute nel decreto Coesione, che riforma le relative politiche in materia, e in un decreto legislativo, nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale, martedì all’esame del Cdm. L’obiettivo, come rimarcato da Meloni al tavolo con i sindacati, è quello di continuare a sostenere la crescita dell’occupazione, la riduzione della disoccupazione e degli inattivi, ovvero di coloro che non hanno un lavoro e neppure lo cercano, per farli rientrare nel mercato. E anche di difendere il potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori, “segnatamente quelli più esposti”. In particolare, per il lavoro sono in arrivo misure per sostenere l’occupazione dei giovani, delle donne e di alcune categorie di lavoratori svantaggiati: con la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni. Accanto a queste sono previste disposizioni ad hoc per favorire l’avvio di nuove attività distinte per il Centro-Nord e il Mezzogiorno, spiega la premier. E inoltre si fanno spazio “azioni per riqualificare” i lavoratori di grandi imprese in crisi per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro.
Sul fronte fiscale, sarà invece erogata a gennaio 2025 un’indennità di 100 euro per i lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28mila euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico. Da qualcuno già definito “bonus Befana”. Con il decreto Coesione il governo punta ad accelerare l’attuazione delle politiche di coesione che prevedono per l’Italia 75 miliardi di euro, di cui 43 miliardi di risorse europee. Fondi europei che vengono assegnati al Paese ogni sette anni. E che vanno spesi, destinandoli a politiche del lavoro, sociali e di sostegno alle imprese.
A Palazzo Chigi l’incontro con il Governo in vista della Festa del 1° maggio, servita ad approfondire gli interventi dell’esecutivo per il mondo del lavoro “In attesa di visionare nel dettaglio le misure esposte ci riteniamo soddisfatti dell’incontro in cui vengono confermate misure importanti per l’attuazione del Pnrr, da cui dipenderà parte rilevante del Pil nei prossimi anni, e dei fondi comunitari in genere”. Così il Segretario Generale Francesco Cavallaro a margine della riunione governo-sindacati presieduta dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in cui ha ribadito “la necessità di politiche volte all’aumento e alla stabilità dell’occupazione e al superamento dei divari territoriali e di genere” che per la Cisal, “tuttavia, dovrebbero essere vincolate al rispetto di un determinato standard di qualità dell’occupazione da parte delle imprese come applicato recentemente dal Governo in materia di sicurezza sul lavoro, pena l’esclusione da ogni possibilità di accesso a forme di sostegno.
CISAL – Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori