di Carmine Mastantuoni
Quando viene a mancare una persona cara, il vuoto che lascia è incommensurabile, immenso. E’ questo il caso di Mario Mansueto deceduto questa mattina nella propria casa di Corso Secondigliano 253, circondato dall’affetto dei familiari e degli amici più stretti. Si dirà che all’età di ottant’anni la morte è dietro l’angolo, una quasi certezza, eppure quando porta via un uomo che è stato un punto di riferimento per un quartiere intero, la sua mancanza diventa dramma. Ex dirigente del Comune di Napoli al tempo di una classe politco amministrativa fatta da uomini per cui la parola data era sacra; di amministratori per cui le leggi servivano per risolvere i problemi della gente e non per il contrario. E parallela l’esperienza politica nell’allora Democrazia Cristiana, al servizio del quartiere in cui era nato e da cui non voleva allontanarsi, con gli amici di sempre, con la gente di cui conosceva tutto. Per tutti aveva una parola, un sorriso, una soluzione, un conforto, con quella forza che lo rendeva incrollabile. Ricordo quando agli inizi della nostra amicizia, mi raccontava di assessori comunali e fatti di anni lontani, corredando le proprie parole, mai banali, con un sorrisetto ironico che conquistava. Eppure adesso non c’è più; l’uomo che ha segnato in positivo la vita di Secondigliano e di tutta l’area nord della città è venuto a mancare. Rimarranno gli insegnamenti che ha saputo trasmettere ai figli, in particolare Marco nostro direttore ed editore, e a quanti hanno avuto la gioia di frequentarlo o anche solo d’averlo incontrato.
Morto questa mattina Mario Mansueto
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