Assistiamo proprio in questi giorni alla distruzione di monumenti che sono una testimonianza della civiltà del Vicino Oriente, così come il mondo assistette senza reagire alle distruzioni della civiltà del lontano oriente in Afganistan, ieri ad opera dei Talebani, oggi opera dei terroristi dell’ISIS. Questa furia distruttrice vorrebbe in qualche modo cancellare le memorie di civiltà passate e in parte ancora presenti sul pianeta.
Quanto succede oggi è simile a quanto accaduto circa settanta anni fa ad opera dei nazisti e dei fascisti in molti paesi durante la persecuzione antiebraica che portò all’assassinio di circa 13 milioni di persone, di cui 6 milioni di ebrei. Anche a Zagabria i Nazisti e i loro alleati hanno pensato che, distruggendo la Sinagoga centrale, avrebbero cancellato l’ebraismo, che la Sinagoga in qualche modo rappresentava.
Ora i Nazisti non sapevano che secondo i Maestri del Talmud in futuro “le sinagoghe distrutte nei paesi della Diaspora saranno tutte ricostruite nella Terra d’Israele”. I Nazisti non solo non sapevano che, mentre molti popoli hanno costruito grandi cattedrali che il tempo ha spesso distrutto, il popolo ebraico ha costruito – secondo la terminologia usata da Abraham Joshua Heschel – cattedrali nel Tempo, quali il sabato e feste, che non potranno mai essere distrutte. Queste cattedrali, l’ebreo le porta con sé nel cuore e nelle sue azioni ovunque vada.
Chi si era illuso di aver inferto un colpo mortale all’Ebraismo attraverso le cacciate – come accaduto nel Meridione d’Italia all’inizio del 16° secolo – le conversioni forzate e i roghi ha dovuto ricredersi. Un numero sempre più alto di persone che sa di essere di origine ebraica, chiede di tornare alle proprie radici: così facendo assistiamo alla rinascita di luoghi che si riteneva che fossero stati completamente “liberati” dalla presenza ebraica.
Le radici delle famiglie del Meridione affondano nella storia ebraica: recuperarle oggi sarebbe importante per restituire la dignità che merita a chi ha patito ingiustamente le persecuzioni, per le centinaia di anni di “resistenza” per cui ha saputo mantenere la propria nascosta identità ebraica.
La volontà oggi degli ebrei di Croazia di testimoniare quanto accaduto e di narrare la storia incredibile della distruzione della Sinagoga è un ulteriore esempio dell’inutilità – oltre che della barbarie – di atti come questi.
Il Mondo deve a se stesso e agli ebrei il recupero di quei beni che, secondo quanto Dio stesso comunica al re Salomone – devono essere aperti a tutti: “Poiché la mia casa sarà dichiarata casa di preghiera per tutti i popoli”
Scialom Bahbout