Il Piano di prevenzione veterinaria 2014-2018 è stato stilato dal Ministero della Salute durante la conferenza Stato-Regioni nell’ottobre del 2014.
L’attività di prevenzione veterinaria in Italia può contare su circa il 3% del Fondo Sanitario Nazionale e una parte consistente dei suoi costi di esercizio sono coperti anche da tasse versate dagli operatori del settore come tributo per lo svolgimento dei controlli ufficiali secondo regole imposte dall’Unione Europea.
In Italia l’analisi del rapporto costi-benefici è favorevole, la prevenzione risulta tanto più efficace quanto più riduce i costi che il SSN deve sostenere per affrontare la cura delle patologie veicolate dagli alimenti e dagli animali e le relative ricadute economiche e sociali e quanto più riesce a fornire il proprio contributo alla qualificazione delle produzioni alimentari italiani sui mercati internazionali.
di Mosè Alise