Uno dei simboli più rappresentativi della città di Napoli è indubbiamente il monumentale Castel dell’Ovo, che sorge sull’isolotto di Megaride e al quale si associano alcuni dei più fantasiosi e noti miti della napoletanità. Eppure prima di questa estate, i suoi sotterranei erano in gran parte inesplorati e non aperti al pubblico. Fino a settembre 2019, invece, i sotterranei di questo imponente Castello potranno essere visitati attraverso itinerari allestiti e curati dall’associazione culturale Timeline, in precedenza completamente inediti. I segreti di Castel dell’Ovo e i suoi recessi più celati cominciano a essere svelati a poco a poco ai visitatori appassionati.
Il Romitorio di Santa Patrizia, con le sue cavità scavate nel tufo, e la Sala delle Colonne, considerata tra le sale più misteriose ed enigmatiche della struttura, sono alcuni dei luoghi prima occulti e ora a disposizione dei turisti. Durante gli itinerari numerosi saranno i passaggi segreti che connettono punti strategici del Castello che delizieranno chi sceglierà di addentrarsi, munito di casco e torcia per garantire la massima sicurezza. Il team che si è occupato dei lavori per rendere fruibili i sotterranei del suggestivo Castel dell’Ovo è presenziato da Enzo De Luzio.
Da sempre considerato depositario di leggende locali e di miti seducenti, il Castel dell’Ovo serba già a partire dal suo nome un tripudio di aneddoti e riverberi della storia culturale napoletana. Cittadella costruita sui resti della villa di un patrizio romano, Lucullo, ampliata nel corso dei secoli e delle dominazioni, il nome fa riferimento a un celeberrimo uovo. Secondo la leggenda, il poeta Virgilio avrebbe nascosto nelle segrete del castello un uovo con il potere di mantenere intatta la fortezza. La rottura di questo uovo, secondo la leggenda, avrebbe provocato indicibili sciagure, che si sarebbero abbattute sul Castello e su Napoli in generale. La popolazione partenopea era così devota al mito dell’uovo di Virgilio che la regina Giovanna I fu costretta a rassicurare la stessa di aver sostituito l’uovo in seguito a un grave crollo che interessò proprio le viscere del castello, proprio allo scopo di evitare le presagite sventure.
Il gruppo Timeline, di cui fanno parte geologi, archeologi, storici, naturalisti, linguisti e storici, ha aperto in maniera del tutto inedita i sotterranei di Castel dell’Ovo al pubblico per obiettivi di promozione culturale e territoriale dei luoghi che si occupano di ripristinare e recuperare. Il fascino del castello napoletano dunque non sarà più solo quello delle sale interne o esterne o quello dell’incantevole panorama su cui affaccia, ma si estenderà ai suoi recessi più celati.